È troppo presto per decretare un vincitore nella corsa al miglior carburante marittimo. La graduale transizione verso tecnologie di carburante mature sarà influenzata dalla sicurezza, dalla disponibilità di carburante e dallo sviluppo delle infrastrutture. L’IMO si sta concentrando sull’intero ciclo di vita delle emissioni, incoraggiando una gestione completa. Le discussioni hanno riguardato anche il sistema di scambio di emissioni dell’UE e i nuovi regolamenti FuelEU Maritime volti a ridurre l’intensità dei gas serra. Il risultato principale è che il raggiungimento di carburanti più ecologici richiederà adattabilità, innovazione e collaborazione per una sostenibilità a lungo termine
In occasione del Forum GREEN4SEA 2024 di Singapore, Ansuman Ghosh, Direttore della Valutazione dei Rischi del P&I Club del Regno Unito, ha lanciato un messaggio molto chiaro: è troppo presto per decretare un vincitore nella corsa al miglior carburante marittimo. La transizione verso tecnologie di carburante mature sarà un processo graduale, influenzato da considerazioni di sicurezza, disponibilità di carburante e sviluppo delle infrastrutture.
L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sta guidando questa transizione spostando l’attenzione dalle emissioni misurate al punto di combustione alla considerazione dell’intero ciclo di vita delle emissioni. Questa nuova prospettiva incoraggia l’industria marittima a gestire le emissioni in modo più completo, tenendo conto di tutte le fasi della vita operativa di una nave.
Un importante argomento di discussione nel settore è il sistema di scambio delle emissioni dell’Unione Europea (EU-ETS). Questo sistema introduce nuovi obblighi e requisiti, sottolineando l’importanza di un monitoraggio, di una rendicontazione e di una verifica accurati per garantire trasparenza e responsabilità.
Inoltre, FuelEU Maritime è un nuovo regolamento che mira a ridurre l’intensità dei gas serra (GHG) dei combustibili marittimi. A partire dal 2025, l’intensità dei gas serra dovrà essere ridotta rispetto al valore di riferimento del 2020, pari a 91,16 gCO2e/MJ, con obiettivi di riduzione specifici fissati per gli anni successivi:
- 2% di riduzione entro il 2025
- 6% di riduzione entro il 2030
- 14,5% di riduzione entro il 2035
Anche il tipo di motore e il ciclo di combustione giocano un ruolo fondamentale nella conformità. Ad esempio, i motori a doppia alimentazione a GNL hanno livelli di conformità diversi a seconda della velocità e del carico. Mentre i motori GNL a due tempi a ciclo diesel hanno prestazioni migliori, i motori a quattro tempi registrano un maggiore slittamento del metano, soprattutto a bassi carichi.
Per una soluzione a lungo termine, l’ammoniaca verde (NH3) come e-fuel è promettente grazie alla sua intensità di gas serra significativamente inferiore, pari a circa 3 gCO2e/MJ. Tuttavia, rimangono delle sfide per quanto riguarda l’approvvigionamento e i costi attuali, che sono più elevati rispetto ai carburanti convenzionali. Inoltre, la tecnologia dell’ammoniaca verde è ancora in fase di maturazione.
A partire dal 2030, FuelEU Maritime impone alle navi portacontainer e passeggeri di utilizzare l’energia elettrica da terra. La mancata conformità comporterà sanzioni e una potenziale lista nera, evidenziando l’importanza di adattarsi a queste nuove normative.
Il risultato principale del forum è che il percorso dell’industria marittima verso carburanti più ecologici sarà una maratona, non uno sprint. Richiede adattabilità, innovazione e collaborazione tra le parti interessate per raggiungere la sostenibilità a lungo termine. Mentre il settore naviga in questi scenari in evoluzione, rimanere informati e impegnati nelle discussioni sulla tecnologia dei carburanti e sui quadri normativi sarà fondamentale per plasmare un futuro resiliente e consapevole dell’ambiente.
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Priano Marchelli